lunedì 27 dicembre 2010

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

ti sembrerà strano che ti scriva solo adesso, ma finora il tuo sogno mi è stato scippato. Ho quasi trent'anni è vero, ma non ti stranire. Fra poco ti sarà tutto più chiaro e capirai perché ricevi la mia prima letterina solo a quest'età.
Mi sono sempre chiesto quanti anni abbia tu, ma non ho mai avuto una risposta. Mi hanno detto solo che sei molto vecchio, per questo motivo spero che tu non ti faccia problemi per la mia età oramai non più tenera.
E non stupirti nemmeno che ti scrivo solo ora. La letterina te la mando adesso che Natale è passato, perché spero che da qui all'anno prossimo tu abbia abbastanza tempo per riflettere sulle mie considerazioni. So che saranno difficili da esaudire e anche da prendere semplicemente in considerazione. Ma perché dovrei scriverti altrimenti a quest'età? Ho una carta di credito tutta mia (prima del furto... è vero... )quindi posso comprarmi tutto quello che voglio, quindi a te chiederò solo cose che non si possono comprare con i soldi e con le fatiche.

Vorrei che non ci fosse più sofferenza. Quest'anno ne ho vista molta attorno a me. Ho visto una persona attraversare un tunnel molto lungo, in cui la realtà era accecata. Ho visto sulla sua faccia un'immensa sofferenza, smarrimento e dolore. Incomprensione per quello che le stava succedendo, incapacità di analizzare le radici profonde di questo male.
Ti prego, regala il sorriso a tutti quelli che mi vogliono bene, proprio quel sorriso che ho visto sulla sua faccia quando dal tunnel è uscita con la speranza di non doverci mai più fare ritorno.

Vorrei che ci fosse sempre l'amore. Quest'anno sono stato fortunato e penso di averne ricevuto molto. Ci tiene in vita ed accende le speranze. Ne ho visto fiorire molto anche nei torridi mesi estivi, quando i fiori soffrono sfiancati dalla calura. Ho visto dei sorrisi, del buonumore, ho visto una compagnia di cui non godevo da tempo.
Ti prego, fai in modo che questo amore possa crescere e diventare sempre più forte davanti a un mondo che lo vorrebbe estinto, invisibile e represso. Fai in modo che avremo la forza di coltivarlo nonostante le intemperie e le circostanze avverse che lo circondano, sarà così che ritroveremo forse la speranza che anche questo amore è possibile.

Vorrei che la salute fosse data per tutti. Ho visto stanze del mio ufficio svuotarsi, temporaneamente o definitivamente. Persone che hanno dato la propria vita alla causa, lottando per i più poveri e per i meno abbienti di diritti. Ho visto queste persone sudare per fare in modo che i meno fortunati fossero uguali a noi. Ho assistito a riti multireligiosi che commemoravano la scomparsa di queste persone: in un'unica sala dieci dèi diversi invocati contemporaneamente, ma tutti uniti nella speranza che quell'anima buona trovi la pace duratura. Ho visto un'amica uscire dagli ospedali e tornare a ballare con me, la gioia negli occhi di essere emersa da un cumulo.
Ti prego, fai in modo che anche l'anno prossimo io e tutti coloro che stanno per unirsi alla causa dell'aiuto ai più disperati e bisognosi possano trovare in loro l'energia per continuare a lottare in questo paese dalla politica cattiva, malefica ed egoista.

Vorrei che il passato fosse un amico e non un coltello brandito a sorpresa dietro una porta. Spero nella riconciliazione con ciò che mi è appartenuto, nel lontano passato da bambino al paese del sud desolato dal quale ti scrivo e nel vicino passato da adulto nella capitale. Vorrei che questi due mondi un giorno si conciliassero e che le persone che li hanno abitati trovino la concordia anche dopo il conflitto.
Ti prego, fai in modo che io trovi le forze per scacciare il negativo che questo passato mi porta e riscoprire il positivo che mi fa continuare a vivere serenamente.

Caro Babbo Natale, so che questa lettera non ti arriverà mai. Mi accontenterei però anche soltanto se essa arriverà al cuore di chi, attraverso le mie mani,l'ha creata.
S.