Questa la dedico a te. E mentre la ascolto vedo i tuoi capelli ricci, soffici e splendidi muoversi
in aria. La serata nel castelletto sulla consolare. Un’amica vestita in kimono.
“Oogesa nja nai?” Ma no… ma quale esagerata. Potevamo tranquillamente ballare
la canzone senza curarci degli altri… Eravamo felici!
Dancing queen, Abba
Uno sguardo vuoto, ma pieno. Una lotta strenua per essere
più forti. Per sconfiggere quel dolore, lo strazio inerte della vita, per
scavare ogni giorno un po’ più in fondo e sradicare tutto. Niente rumore, la
casa in penombra. I silenzi, le lacrime. La vita fuori scorre come se nulla
fosse e noi intrappolati in un vortice di paura, di insicurezza. Tornerà tutto
alla normalità? Torneranno le giornate, le serate, le notti, la luce, il buio? Sguardi
vuoti, occhi rassegnati, ma ancora vivi. Ci siamo. Non siamo ancora andati via.
E forse non lo faremo mai.
This is the life, Amy Mc Donald’s
Ho sbattuto la testa contro quell’armadio. Senza una
ragione, ad un certo punto non ce la faccio e piango. Nel pieno della notte
torni a popolare i miei silenzi, i miei spazi vuoti, ti vedo qui che silenzioso
dormi.
E poi apri gli occhi e senti che tutto è un vuoto pieno di
significanti. Vorrei cercare la ragione, ma l’esercizio si auto sopprime nello
strozzare una lacrima. Quella di troppo, quella che non ti puoi permettere,
quella che non deve uscire.
La cifra è che siamo nella trappola delle nostre immense
solitudini. Dato in condizionabile dell’essere qui, ora, così.
Just give me a reason, Pink
E poi non ci capisci più niente. Senti solo la necessità di
una ripartenza.
La mattina con i biscotti e il tè.
La serata è stata complicata… tante persone, tanto alcol e
tanta musica. Sudore, balli, si soffoca, la giacca… si ubriaca.
La mattina dopo la notte, il sesso, il poco sonno, la
televisione è accesa. Musica di sottofondo. No ascoltiamo, commentiamo, era
lei. Sì, era proprio lei.
La ripartenza non arriva. Era una falsa partenza. O forse la
falsa partenza di una nuova vera partenza. Fosse anche solo questo, grazie.
Wrecking ball, Miley
Cyrus
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