lunedì 28 settembre 2009

Questa città dei cavoletti


"Questo è il momento perfetto per celebrare i piaceri del vuoto, per esaltare le virtù della tabula rasa, per aprirsi a possibilità infinite senza prendere nessun impegno, per crogiolarsi nella libertà di non dover essere nulla, nessuno, da nessuna parte."
Questi sono i consigli che vengono dall'oroscopo dell'Internazionale di questa settimana. Niente di più appropriato.

A Londra in questo momento andrei in giro ascoltando "This is the life" di Amy Mac Donald.
A Bruxelles in questi giorni vado in giro ascoltando "Not fair" di Lily Allen (hihihi).
A Roma andrò in giro nei prossimi giorni ascoltando "Optimistic" dei Radiohead.

Ricordo distintamente che l'ultima volta che mi aggiravo per questa città dei cavoletti era piovigginoso, una domenica mattina vuota e inutile in terra belga. Qualche mese fa. Non era un bel periodo, praticamente navigavo nella merda, ma non lo sapevo. Me la stavano per scaricare addosso mio malgrado!
Ricordo anche distintamente di aver mandato una mail a V.in cui gli scrivevo:
"Ogni volta che vengo in questa città dei cavoletti (mi piace molto
questo conio, non l’avevo mai chiamata così…) mi sento davvero strano.
È come se ci fossi sempre stato, come se nulla fosse cambiato da
quando l’ultima volta ci ho messo piede. Credo che in realtà, in un
mondo non troppo distante, ci sia un altro me che continua una vita
parallela da queste parti mentre io vivo nella capitale italiana."

E anche questa volta la sensazione non è cambiata. Mi ritrovo a girovagare per queste strade ormai familiari come se una parte di me ormai vivesse qui. Sono impegnato in diverse iniziative collegate al Forum Europeo della Cultura, dove vengo ormai da tre anni e mi aggiro per gli edifici che oramai conosco, quasi come conosco quelli di Roma. Chissà in un futuro non troppo lontano, effettivamente, potrei volere costruire un pezzettino della mia vita da queste parti.
Conduco una vita instancabile e mi lascio trasportare da un turbinio di passioni in questi giorni. Non ci capisco un granchè. E forse è meglio così, visto che quando credevo di capire, non capivo e quando credevo di non capire, capivo.
Passioni intellettuali mi sostengono durante i miei viaggi, passioni umane mi conducono durante le mie giornate.
Tutto è molto bello in questo periodo della mia vita. E non mi faccio troppe domande.
Anzi una la faccio a voi... Da quando vengo a Bruxelles non ho mai visto un cavoletto, nemmeno nei numerosi ristoranti dove ho mangiato.
Ma perché ci vendono le cose per quello che non sono? I cavoletti dove sono? Ma veramente "stat rosa pristina nomen"? Io a Umberto questa cosa gliela devo chiedere. Perbacco.

2 commenti:

  1. Oh caro mio, anche a me Bruxell piace! Almeno un paio di volte all'anno ci faccio un weekend, il prossimo sarà dal 23 al 26 ottobre... oh no, nessun nobile ideale quale quelli che guidano te, ehehehhe... solo il mercanteggiare di "umane passioni" ed un po' di musica house. Mi aiuta a staccare la spina.
    sono contento di saperti un po' più sereno :)
    cius!

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  2. Beh i tuoi ideali mi sembranmo altrettanto nobili!! Forse sono io che devo imparare a praticarli più spesso!! Ehehehe!
    E ognuno stacca la spina come può, certo... io forse sono un po' strano che stacco la spina così?? Vedi.. continuo a pormi domande strane!

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