mercoledì 4 agosto 2010

Il blog in vacanza


Mi prendo una vacanza. Non sarà una "tsuru tsuru" vacanza quest'anno. Le esperienze sono uniche e irripetibili.
Questo è un anno diverso, non ci sono più alcuni attori e alcune macchiette dell'anno scorso. Alcuni sono rimasti, altri sono felicemente andati via e altri hanno fatto il loro ingresso sul palcoscenico.
Sono delle nuove vacanze, che hanno il sapore di una persona che ha una vita diversa e meno quello del riscatto e della voglia di ricominciare. Hanno piuttosto il valore del riconoscere il nuovo stato delle cose.
Un nuovo status quo di sentimenti mi accompagnerà in questo periodo di pausa in cui metterò al centro l'insostenibile leggerezza del non-essere.
Sarà un buon esercizio, mi permetterà forse di fare pace con una serie di insicurezze e sedimentare qualche granello di fiducia in chi mi circonda.

L'altro giorno su un vuoto autobus agostano osservavo fuori. C'era un cartello che diceva "20 rose, 5 euro". Il valore della rosa.
Se le avessi comprate quelle rose e poi regalate, sarebbero rimaste in casa mia.
Chi le avrebbe ricevute, non avrebbe potuto portarle a casa sua. Rifletterò sul valore di 5 euro o sul valore delle rose?
Comincerò a pormi la domanda, per capire se ponendomi la domanda, potrò poi arrivare a una risposta. Intanto mi sono comprato un nuovo libro per suonare il flauto. Regalerò delle note musicali e le libererò nell'aria della costa.
Al mattino andrò a raccoglierle sulla spiaggia. Il suono si propaga, non scompare. Viene emesso e poi contamina l'ambiente circostante per arrivare lontano, molto lontano. Siamo noi incapaci di sentirlo, non è lui che si estingue.
Suonerò qualcosa e farò regali immateriali, premuroso del non lasciare traccia.
La mia agendina rossa gestirà e fisserà qualche ricordo, poi farò ritorno in città e vedrò di ridare vita a quelle cose.
Buone vacanze.

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