domenica 1 agosto 2010

Tartarughe infrante


Qualcuno sostiene che siamo vittime del caso.
Io mi limito semplicemente a non sostenere. Raccolgo, elaboro, languisco, accordo e disunisco.

E' tarda notte. Non dormo. Mi capita spesso durante queste sere estive e mi sveglio di soprassalto come se dei ladri stessero rubandomi gli oggetti più preziosi che non posseggo. Faccio sogni strani e mi sveglio con la gola riarsa per le immaginarie corse che fuggo durante le mie faticose notti estive.
Non fa più molto caldo. Di notte, se dimentico la finestra aperta, più sono costretto a richiuderla perché un freddo pungente trapana la pelle.
Una di queste notti sono stato svegliato da un sogno particolarmente molesto. Il freddo che sentivo deve avermi tirato un brutto scherzo. Mi sono alzato e nel dormiveglia mi sono messo a chiudere le finestre della camera. Mentre tiravo le tende, ho sentito un secco tonfo.

A volte ci sono regali che nell'involucro contengono sorprese dolciamare. La gioia del gesto di riceverli non compensa però l'amaro del contesto in cui quei regali vengono fatti. Proprio come quella tartaruga.
Non sapevo che fare: un regalo non si può eliminare, lo si può tutt'al più nascondere nel recesso di qualche cassetto per fare in modo che il tempo ne cancelli le tracce magiche che esso conserva. Proprio come una mummia ritrovata ai nostri tempi. Ma le mummie conservano quell'aura magica comunque, anche a distanza di migliaia di anni, mi sono detto. Quindi ho deciso di tenere la tartaruga bene in vista sperando nell'effetto opposto. La realtà sbattuta in faccia tutti i giorni fa meno male che se ci si espone violentemente una volta tanto.

Ho tirato la tenda e la tartaruga si è infranta.

Qualche giorno dopo, vengo a sapere che un lutto si è consumato proprio quella notte. Scompaiono le persone, come le serate estive durante le prime giornate di settembre. Ultime calde esalazioni nel freddo contesto dell'aria tardoestiva.
Ci sono eventi che annullano le distanze. Eventi che acccordano e disuniscono tracce di immobilismo irreale. Lasciano un solco nel tempo che poi noi dobbiamo faticosamente ricolmare.
Una tartaruga infranta non vale l'esalazione di una vita, non vale il ricevere una notizia sgradita da una persona sgradita.
Preferivo mantenere vivo il ricordo di una mia ferita profonda che dovere sopportare il dolore di una vita infranta.

Ora non so che fare. A che serve incollare i pezzi del passato? Per mantenere le scomposte spoglie di un tempo andato?
Io sono abituato a buttare via tutto.

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