domenica 21 giugno 2009

Riemergere dal cumulo

Odio la domenica. Con tutto il mio cuore. E' un giorno che non è fatto per me. La domenica è il giorno in cui se qualcuno soffre di solitudine è destinato a morirne.La domenica è il giorno del pranzo in famiglia. Ma non per chi una famiglia non ce l'ha. La domenica è il giorno del pranzo con la famiglia. Ma non per chi la famiglia ce l'ha lontana. La domenica è il giorno del riposo. Ma non per chi non sa riposare. La domenica è il giorno dell'uscita fuori porta con gli amici. Per chi gli amici ce li ha.
E soprattutto non per queste domeniche in cui il tempo è inclemente e costringe alla clausura nella città che va via via svuotandosi.
La domenica è un brutto giorno.
E questa domenica è un giorno particolarmente brutto. Mi sento ricoperto da un cumulo di detriti tossici che sono difficili da scrollare via. E quando ci sarò riuscito a scrollarmeli, sento che rimarrà l'effetto tossico che dovrò man mano depurare.
Una cosa però so: che una volta riemerso da questo cumulo di detriti, io sarò migliore di quello che sono oggi. Non mi farò abbattere da chi vorrebbe vedermi sepolto. Ho già combattuto molto in questi mesi. Ora combatterò in una direzione diversa. Combatterò per me stesso, in solitudine forse, ma combatterò per essere una persona migliore, per ritrovare quel rispetto per me stesso che troppo spesso ho dimenticato per concentrarmi ad aiutare gli altri.
Rimane un'amarezza di fondo: l'essermi sempre prodigato a capire gli altri, ad aiutarli sempre, anche quando ero io più in difficoltà degli altri e l'avere scarsamente ricevuto. Ho ricevuto poco, forse perché non sono molto bravo a ricevere, questo è vero. Ma dov'è il sacrificio che io faccio per comprendere il limite altrui? Dov'è questo sacrificio negli altri?
A parte, rare ma preziose eccezioni, ancora lo cerco. Migliorando, forse, lo troverò.

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