sabato 5 dicembre 2009

La settimana della grezza

Benvenuti a questo esilarante post della settimana. Diciamo che si è conclusa la settimana della grezza e se n’è aperta un’altra che ho definito della simil-sindacal-follia. Procediamo con calma e analizziamo le due clamorose grezze che ho fatto. Buon divertimento!
Episodio 1:
Come ogni autunno, oltre ai milioni di impegni che mi prendo, cerco di portare avanti le ormai scarse conoscenze della lingua giapponese tentando di fare un po’ di traduzioni per il TFF. Quest’anno però si sono scatenati mi hanno letteralmente sommerso di traduzioni che io nei ritagli di tempo non sari mai riuscito ad ultimare da solo, quindi mi sono messo alacremente alla ricerca di altri traduttori. ebbene, amiche!, come potete immaginare trovare dei traduttori dal giapponese (magari capaci pure di adattare in sottotitoli) e liberi da impegni in quei giorni non è stata esattamente una passeggiata. Ad ogni modo la prima che mi è venuta in mente è stata M. che, attente/i, tornerà nella seconda parte di questo meraviglioso post. Mi sono messo alla ricerca di ulteriori persone e su consiglio di una mia ex prof. dell’università reperisco un altro traduttore.
Per una serie di circostanze fortuite, che non sto a dirvi, insomma gli dico di venire in ufficio da me, visto che stava nelle vicinanze ed era privo di cellulare al momento. Si presenta e mi dico… eccallà! E’ gay perso!
Una settimana dopo mi manda una mail il tipo in cui mi dice: ho perso i tuoi contatti mi ridai il tuo telefono. Glielo ridò. Il povero mi cerca insistentemente al telefono, ma voi che mi conoscete sapete che in questo periodo sono in costante frenesia… ad ogni modo a un certo punto lo becco al telefono e mi dice che dallo staff gli hanno conteggiato meno sottotitoli, che non sa come fare per fare notare la cosa, che era molto in imbarazzo e che si era persino fatto aiutare…
X: “E sì, per che sai… mi sono dovuto persino fare aiutare da mia moglie…”
S: “DA CHIIIIIIIIII????????”
X: “Da mia moglie… lei è giapponese!”
Ambè stiamo freschi… E questa è la prima.

Qualche giorno dopo viene M. a cena a casa mia e le racconto questo meraviglioso episodio. Lei mi dice che naturalmente sono unico più che raro… e forse ha proprio ragione.
Dopo cena davanti a qualche bicchiere di birra, prendo una scatoletta di giada alla quale sono molto affezionato e alla quale tengo molto!!
S: “Sai, ci tengo proprio a sta scatoletta. L’ho cercata in lungo e in largo fra le scatole quando era qui mia madre dopo il trasloco, poi alla fine l’ho ritrovata… Meno male. Mi piace proprio da morire… Ma sai una cosa? Non mi ricordo proprio chi me l’ha regalata…”
M. “Salva… veramente… te l’ho regalata io!”
Ottimo… diciamo che con questa ho proprio chiuso. E non ho potuto fare altro che farmi perdonare dalla povera M. con mezza Sachertorte appena giunta fresca fresca di un paio ore di aereo da Vienna.
M., ma mi hai perdonato?
Forse farò anche io la fine di Marrazzo e scriverò al Papa per farmi perdonare dei miei gravissimi peccati di gola. Li mortacci sua.

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