giovedì 31 luglio 2014

Puputan

Un puputan, la cosa più straordinaria di cui ho letto sulla storia di Bali. Un evento incredibile su cui mi pare sia stato scritto poco, almeno nelle lingue occidentali che conosco. Ho fatto diverse ricerche su internet, ma forse se ne scrive poco per la vergogna che noi occidentali dovremmo provare.

Ecco i fatti. 1906, gli olandesi decidono di inferire il loro ultimo colpo mortale a questo paradiso chiamato Bali, tentando di conquistare anche la parte rimanente dell'isola, il sud, che fino a quel momento non erano ancora riusciti a sottomettere.
Avrebbero però incontrato una resistenza straordinaria in questo ultimo atto. Una resistenza unica e irripetibile, tragica e gloriosa, incredibilmente crudele e coraggiosa allo stesso tempo.

I reali balinesi, una volta capito che sarebbe arrivata la loro fine, si preparano all'evento assieme a un altro migliaio di isolani. Si rinchiudono nel palazzo, preparano i loro abiti più sfarzosi, tirano fuori i loro gioielli più preziosi. Si preparano alla più somma cerimonia. Quando sentirono che il nemico era alle porte, uscirono dal palazzo reale e gli diedero fuoco, distruggendolo interamente. Lo consegnarono alle fiamme e alla cenere piuttosto che darlo in mano al loro nemico. Armati solo di qualche lancia e pochi altri strumenti bellici si avviano in una processione maestosa, colorata, quasi gioiosa.
Una volta di fronte al nemico, si fermano. Gli olandesi li implorano di arrendersi, ma così non sarebbe stato. Non avrebbe potuto essere. Ricevuti i primi colpi di fuoco dagli olandesi, cominciano ad uccidersi fra loro, per poi lasciarsi sterminare. Ma l'atto più coraggioso lo compirono le donne. In prima linea, cominciarono a strapparsi i gioielli che indossavano e a lanciarli in modo sprezzante verso il nemico.
Un popolo così pacifico, che già aveva subito il confino su quest'isola per via dell'invasione musulmana, non poteva che lasciarsi distruggere che così.
Fu così che Bali divento un altro piccolo, insignificante pezzo delle Indie Olandesi Orientali.

Un puputan, ecco quello che ci vorrebbe anche nella mia vita. E in parte così e' già stato. Hanno combattuto una guerra contro le mie passioni più forti, i miei sentimenti più profondi. Si sono lanciati in un'opera di distruzione, senza nemmeno tentare la nobile arma del dialogo. D'altronde, cos'altro avrebbero potuto fare questi oppositori.
Io però sento di essermi comportato proprio come questi gloriosi balinesi: mentre i vigliacchi e le vigliacche sferravano i loro ultimi colpi, io ho scagliato loro i miei migliori gioielli. La verità e' che non sono stato ucciso. Sono loro che credono di aver conquistato un altro piccolo pezzo di Indie orientali. Quanta povera, gretta, misera illusione.

1 commento:

  1. Quando tu ami senza provocare amore, cioè quando il tuo amore come amore non produce amore reciproco, e attraverso la tua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura.

    (Tratto da Karl Marx, Manoscritti economco filosofici pubblicati postumi)

    Ama! e trova pace...

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